Nel salame friulano è possibile riscontare le seguenti caratteristiche:
ASPETTO VISIVO ESTERNO: si considera la lunghezza (20-30 cm), la grossezza dell’insacco (diametro circa 4 cm), il colore delle muffe in superficie che dev’essere preferibilmente bianco con sviluppo uniforme sulla superficie, la consistenza al tatto può variare a seconda del livello di stagionatura
ASPETTO VISIVO DELLA FETTA: si valuta l’intensità del colore della carne e dei lardelli, l’uniformità dell’impasto, la grana di macinatura, la tenuta della fetta e la presenza di eventuali difetti (presenza di tendini, fessurazioni, macchie)
ASPETTO OLFATTIVO: al naso, un salame deve avere una buona intensità ovvero un impatto positivo, dove prevale la componente di carne stagionata e le spezie. L’aroma caratteristico non deve avere note negative quali la carne fresca, il rancido, l’odore di animale o muffa.
ASPETTO GUSTATIVO e AROMATICO: durante l’assaggio il salame esprime la sua complessità, dove il dolce si intreccia al salato e al sapido (umami). L’acidità è tollerata a bassa intensità, mentre l’amaro è un aspetto sempre negativo e preoccupante dal punto di vista igienico-sanitario.
Come per l’olfatto, anche in bocca gli aromi tipici sono riconducibili al sentore di stagionato e speziato, quasi sempre prevale in pepe, ma anche l’aglio e la noce moscata sono abbastanza comuni. La scelta delle spezie dipende dalla ricetta del norcino, così come l’uso di nitriti e nitrati che conferiscono sapidità, intensità e stabilità al colore e, soprattutto, svolgono un’azione antiossidante e batteriostatica. Eventuali difetti possono essere: il sentore di fermentato o di carne fresca, il rancido, la muffa e l’odore di animale/stalla.
CONSISTENZA: è l’aspetto strutturale del prodotto, connesso alla durezza, alla gommosità e alla piacevolezza durante la masticazione.