Zafferano

Lo zafferano è una spezia usata in cucina per insaporire cibi, dolci e bevande e si ottiene dall’essicazione delicata degli stimmi del fiore Crocus sativus, una pianta che appartiene alla famiglia delle Iridacee.

Data:
22 Ottobre 2024

Zafferano

Caratteristiche del prodotto

Lo zafferano è una spezia molto costosa, infatti, viene denominata “oro rosso”, non solo per lo sforzo produttivo, ma anche per la sua capacità di donare aromi e colori inconfondibili, molto intensi, concentrati in pochissimi filamenti vegetali.

Produzione

Il Crocus sativus è una pianta erbacea, perenne e sterile (non produce semi) che raggiunge un’altezza da 10 a 15 cm; il fiore è formato da 6 petali di colore viola, con stimmi rossi, foglie strette e allungate. Si adatta a tutti i tipi di terreno e sopporta temperature molto estreme che vanno dai 40 ºC in estate ai -15 ºC in inverno. La pianta è riprodotta dai cormi, bulbi simili a cipollotti, ricoperti da uno strato protettivo chiamato tunica, fibroso e di colore marrone. La tunica si riunisce alla sommità del bulbo, formando un caratteristico ciuffo che sporge dal terreno, mentre le radici della pianta si originano dalla parte inferiore del bulbo.
Il crosus fiorisce da metà ottobre ai primi di novembre e i fiori vengono raccolti manualmente nelle prime ore del giorno, prima che i fiori si aprano completamente.
La pianta giunge al termine del suo ciclo a fine primavera, quando il bulbo madre muore, lasciando seccare le foglie, e si moltiplica, dando vita a “cormi figli” che verranno selezionati dall’agricoltore in base al diametro.
Gli stimmi raccolti, 3 per pianta, hanno un colore rosso brillante per effetto della crocina e aromi molto intensi conferiti dal safranale (potere aromatico) e dalla picrocrocina (potere amaricante).
il giorno stesso della raccolta, il fiore viene mondato togliendo i pistilli che andranno essiccati in forno a temperature non superiori ai 40°C per evitare di degradare le componenti aromatiche. Una volta concluso il ciclo di essiccazione, lo zafferano deve stabilizzare i suoi aromi in circa 3 mesi prima della messa in vendita sul mercato.

 
 
 
 
 

Curiosità

  • I parametri qualitativi dello zafferano sono ufficializzati, attraverso determinazioni analitiche, dalla norma internazionale ISO 3632, che suddivide il prodotto in tre categorie merceologiche basate sul contenuto di picrocrocina, safranale e crocina. Tuttavia, queste metodologie presentano dei limiti, infatti lo zafferano, soprattutto in polvere, è oggetto di innumerevoli contraffazioni alimentari basate sull’aggiunta di curcuma, cartamo, calendula e safranale sintetico. E’ sempre consigliabile acquistare lo zafferano in pistilli, da produttori locali.
  •  L’ Iran è il maggiore produttore al mondo di zafferano
  •  Il termine zafferano deriva dalla parola araba zaafaran che a sua volta deriva dal persiano sahafaran; entrambe i termini vengono ricondotti alla parola asfar che significa giallo.
  • Le prime notizie storiche sull’uso dello zafferano risalgono al Papiro di Ebers (1550 anni a.C.) in cui è citato l’impiego per fini medicamentosi e pitture murali. Altre testimonianze antiche si trovano nel vecchio testamento, negli scritti di omero, Ippocrate, Plinio e altri autori classici
  • In Italia, lo zafferano era coltivato in Sicilia già in età greco-romana

Utilizzo in cucina

Anche un piatto semplice e povero, come un purè di patate, può diventare speciale!

 

Purè di patate allo Zafferano di San Quirino

Ingredienti per 4 persone :

  • Patate a pasta gialla 1Kg
  • Latte intero 200ml
  • Burro 30g
  • Grana Padano grattuggiato 30g 
  • Zafferano di San Quirino 0,15g
  •  Sale Q.B. 
  • Noce Moscata Q.B. 

Preparazione:

Mettere ad idratare lo zafferano in una tazzina con del latte caldo almeno 2 ore prima. lavate le patate e versatele in una pentola capiente e coprite con abbondante acqua fredda. Mettete il tegame sul fuoco e, dal momento in cui l’acqua avrà raggiunto il bollore, contate dai 30 ai 50 minuti. Ricordate che i tempi sono sempre indicativi e dipendono dalla grandezza delle patate. Di tanto in tanto è opportuno fare la prova forchetta: se sentite le patate morbide sono cotte. Scolate e lasciate intiepidire giusto per qualche minuto perché dovrete approfittate che le patate sono ancora molto calde per sbucciarle facilmente.
Una volta pelate le patate schiacciatele con lo schiaccia patate o con un passa verdura, mettete le patate schiacciate in un tegame aggiustate di sale e con la noce moscata, versare il latte con lo zafferano idratato e procedete con la cottura, aggiungendo di volta in volta il resto del latte che nel frattempo avrete messo a scaldare fino ad ottenere la consistenza desiderata. Mantecare a fuoco spento con il burro e il Grana grattuggiato. 

Aziende produttrici

Ultimo aggiornamento

7 Agosto 2024, 12:14